La Cervicobrachialgia
Con il termine cervicobrachialgia si intende una sindrome che colpisce il distretto cervicale,
ma che può manifestare i suoi sintomi anche esclusivamente lungo gli arti superiori.
In genere, il dolore parte dalla cervicale e decorre o anteriormente o posteriormente al braccio
fino ad arrivare, talvolta, alla mano.
Vediamo insieme in questo articolo le cause principali e gli esercizi per curare la cervicobrachialgia.
Quali sono le cause dei sintomi?
Le cause della cervicobrachialgia possono essere molteplici, inquanto esistono diverse
strutture che chiameremo “interfacce”, le quali possono essere un articolazione,
un muscolo, un disco intervertebrale (ernia o protrusione) o un passaggio “ristretto”
come l’area sotto la clavicola o il cavo ascellare, dove il plesso brachiale
(cioè l’insieme dei nervi che partono dalla cervicale per innervare il braccio)
può essere schiacciato e dare sintomi irradiati sul braccio.
Talvolta questi sintomi sono associati ad altri sintomi detti neurologici:
ovvero formicolio nelle dita della mano o perdita di forza associata a carenza di riflessi
mio tendinei.
Come si tratta la cervicobrachialgia?
In generale c’è quasi sempre una indicazione al trattamento conservativo,
ovvero alla fisioterapia, con la quale si cerca di migliorare la vascolarizzazione
del nervo interessato, trattando quelle strutture che lo infastidiscono.
Per esempio possiamo trattare allungando manualmente un muscolo retratto, o massaggiandolo,
possiamo mobilizzare una articolazione rigida per migliorarne la mobilità e facilitare
la decompressione del nervo, oppure possiamo mobilizzare un disco per diminuirne l’irritazione
e favorirne la normalizzazione a vantaggio dei tessuti nervosi circostanti.
Quanto tempo possono durare i sintomi?
La durata del problema dipende da tanti fattori quali l’entità della compressione
e la natura della stessa.
In generale se la compressione è di origine muscolare o articolare, la prognosi sarà più favorevole
nel breve periodo, mentre se la compressione è di origine discale la prognosi sarà più a lungo termine
(qualche mese).
Dalla letteratura scientifica si sa che tuttavia a sei mesi dall’esordio dei sintomi la patologia
tende a regredire spontaneamente meglio ancora se aiutata dai trattamenti fisioterapici.
Naturalmente in associazione alla terapia manuale esiste la possibilità di assumere farmaci
come i cortisonici o gli inibitori del sistema nervoso che nel breve periodo aiutano a ridurre
la sintomatologia.
Quando si deve operare?
L’indicazione chirurgica esiste per quei casi in cui l’importanza o la gravità dei sintomi
siano incompatibili con una sufficiente qualità di vita con grave compromissione
anche dell’aspetto psico-sociale del paziente.
Tipicamente in questi casi la natura
della compressione è discale, per cui chirurgicamente si procede a rimuovere o asportare
quella parte di disco erniata che comprime le radici nervose.
Cervicobrachialgia esercizi da fare
Per dare sollievo ai dolori che si irradiano lungo il braccio,
in particolar modo quando c’è una sofferenza del nervo mediano,
è importante eseguire questo esercizio di neurodinamica.
Ovvero, un esercizio che favorisce col movimento la vascolarizzazione
e il nutrimento del nervo stesso.L’esercizio comporta l’estensione
del gomito a braccio elevato e contemporaneamente la flessione delle dita e del polso.
Successivamente si compie il movimento opposto,
quindi la flessione del gomito accompagnata dall’estensione delle dita e del polso.
Eseguire 10 - 15 volte consecutivamente più volte al giorno.